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L'immagine di una madre che ha perso il figlio, e vaga dolente, in cerca di dolorosa compassione, è tale da esortare qualsiasi uomo ad articolare le proprie parole in preghiere. In essa è palese un desiderio ardente del cuore, la richiesta di aiuto di chi non sa a chi rivolgersi e che d'altronde non può rivolgersi a nessuno [...]. Queste sensazioni di angoscia e sgomento sono elementari ed è sufficiente un grido inarticolato per darvi espressione. Ma il motivo per il quale l'uomo non si accontenta di emettere grida inarticolate (sebbene talvolta queste siano avvertite come le più appropriate alla situazione) risiede nelle sue superiori facoltà intellettuali. La sua memoria percorre a ritroso vie che si intrecciano e indugia su vari argomenti interconnessi: ne scaturiscono emozioni complesse, che lo spingono, infine, a pregare.